Immerso nei boschi della Valle Armea, il
Castagno Millenario del Tumajin rappresenta una meraviglia della natura e un simbolo identitario per Ceriana. Situato nei pressi di
Passo Furché, lungo la strada provinciale che collega Bajardo a Monte Ceppo, questo albero monumentale non è solo un'imponente testimonianza del tempo, ma anche un luogo ricco di storia, leggende e curiosità.
Una storia millenaria
Con oltre mille anni di vita, il Castagno del Tumajin è un custode silenzioso delle vicende che hanno segnato la storia locale. Sopravvissuto ad un devastante incendio che distrusse i boschi circostanti, il tronco cavo dell'albero offrì rifugio a mulattieri, pastori e persino partigiani durante la Seconda Guerra Mondiale, quando divenne un punto strategico per gli incontri clandestini.
Un restauro esemplare
Negli anni Novanta, grazie all’intervento del Corpo Forestale dello Stato e di altre istituzioni, il castagno è stato oggetto di un importante progetto di conservazione. L'area circostante è stata trasformata in uno spazio verde ideale per escursioni e passeggiate, valorizzando ulteriormente questo patrimonio naturale. Nel 2002, il Castagno del Tumajin è stato ufficialmente riconosciuto
albero monumentale della Liguria, per la sua età, le dimensioni e il valore storico e culturale.
Come Raggiungerlo
- A piedi: Da Ceriana, partendo dalla località Lago da Ciusa, è possibile percorrere un sentiero che conduce al castagno.
- In auto: L’accesso avviene tramite una strada sterrata che si dirama dalla provinciale tra Passo Ghimbegna e Monte Ceppo.
Curiosità
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Un luogo amato dal Premio Nobel Giulio Natta. Questo straordinario albero è legato anche alla figura di Giulio Natta, vincitore del Premio Nobel per la Chimica. Da giovane, Natta trascorreva le sue giornate estive nella quiete del bosco del Tumajin, studiando all'ombra del castagno con una pagnotta di pane nello zaino e un libro in mano. Una targa commemorativa, posta vicino all’albero nel 2003, celebra questo legame.
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Leggende e misteri. La maestosità del castagno è avvolta da leggende affascinanti: si narra che il bosco ospitasse i sabba delle Bazure, le streghe locali, e che gli elfi danzassero sotto le sue fronde. Questi racconti, tramandati nel tempo, arricchiscono di fascino la visita a questo luogo magico.