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BENVENUTO NEL BORGO DI CAPIZZI, LA "SANTIAGO" DI SICILIA!
Capizzi è un borgo siciliano di circa 2 843 abitanti, che sorge a poco più di 1000 m sul livello del mare, arroccato attorno al Monte Verna - contrafforte nella parte meridionale dei Nebrodi - e sulle sorgenti del fiume Simeto .... Circondato da boschi di querce e faggi, fa parte del Parco dei Nebrodi.
Centro storico. Passeggiando per il borgo antico di Capizzi, sono ancora visibili le tracce del lungo dominio degli Arabi, prevalentemente nella struttura urbana da loro modificata e rimasta tale fino ad oggi. La viabilità è infatti caratterizzata da una serie di gradinate e viuzze a zig zag, che si arrampicano fino al Monte dove avevano edificato un Castello con funzione di fortezza e di carcere, di cui rimangono alcuni ruderi. Se il vecchio quartiere, però, era al tempo dominato dalla Chiesa di San Nicolò e dal Castello, oggi il nuovo cuore è piazza Umberto I con il suo bellissimo Santuario dedicato a San Giacomo, attorno al quale ruota un nuovo quartiere che tuttavia ricorda la struttura architettonica delle vecchie costruzioni, sia nell'impiego della stessa pietra che nel gusto plastico.
Santuario di San Giacomo. Il Santuario di S. Giacomo Apostolo è il sito jacobeo più antico della Sicilia. Il culto risale al tempo dei valorosi Normanni e si diffuse notevolmente nel 1282 con gli Aragonesi, soprattutto quando, nel Quattrocento, un cavaliere aragonese vi portò alcune sacre reliquie, tra le quali la giuntura di un dito del Santo spagnolo, la sua reliquia più antica di tutta la Sicilia. All'interno del Santuario potrete apprezzare numerosi dipinti, tele e statue di pregevole fattura, tra cui degni di nota sono i meravigliosi affreschi di Giuseppe Crestadoro raffiguranti il Santo in diverse circostanze; una splendida statua in marmo della Madonna del Soccorso di Antonello Gagini, del Cinquecento; e una elegante statua in terracotta policroma di Santa Maria Greca o Madonna dell'Itria, del Quattrocento.
Il cammino di San Giacomo - Da Cerami a Capizzi. Il Santuario è da secoli il centro principale del culto del santo spagnolo, come testimoniano gli innumerevoli pellegrinaggi da qualsiasi parte dell'isola, tanto che si stanno attuando nuove iniziative volte a creare un vero e proprio Cammino di Santiago, che attraversa diversi boschi di questa zona nebroidea. Tra queste, la Messa del Pellegrino ogni 25 del mese, la nascita del notiziario trimestrale del Santuario Diocesano "Boanerghes – la voce del figlio del tuono", e l'opportunità per i fedeli di ricevere l'Aurea Jacopea che attesta il pellegrinaggio (simile alla Compostela in Spagna). Vi sono diversi cammini sacri che conducono a Capizzi, il più frequentato dei quali è quello che parte da Cerami; un percorso di 7,5 chilometri, che attraversa la vallata che separa i due borghi nebroidei, mediante strade secondarie e trazzere.
Festa di San Giacomo e Muro dei Miracoli. San Giacomo viene celebrato ogni anno dal 16 al 26 luglio,con una incredibile festa, durante la quale il momento più toccante è quello della famosa rottura del Muro dei Miracoli, che rappresenta simbolicamente la vittoria del cristianesimo sul paganesimo.Il 26 luglio, giorno del Santo, i portatori con il loro caratteristico foulard rosso sollevano la vara contenente la reliquia di San Giacomo, e la portano di corsa dapprima avanti ed indietro lungo la navata del Santuario, e poi lungo le strette viuzze del borgo, riuscendo a non cadere nonostante il pesante carico. La vara, trattenuta anche da lunghe corde rosse chiamate "lazzuna", sfiora le case e si ferma di tanto in tanto per raccogliere le offerte dei fedeli. Il momento culminante della processione è la tradizionale rottura del Muro dei Miracoli adiacente la Chiesa di Sant'Antonio, con la vara utilizzata come ariete fino ad abbatterlo. Alla vigilia della festa, il 25 luglio, ha luogo "U Viaggiu", il cammino dei fedeli a piedi scalzi per chiedere la grazia. Un evento emozionante e carico di religiosità, dalle radici antichissime.
Museo di Arte Sacra. A Capizzi potrete visitare un interessante Museo di Arte Sacra, che custodisce gran parte del patrimonio religioso locale, come l'antico Altare del Santuario di San Giacomo. Il Museo ospita anche una mostra permanente dei dipinti di Antonino Mancuso, famoso pittore naïf originario di Capizzi, la cui peculiarità sono i forti contrasti cromatici. Dall'età di 50 anni Mancuso, colpito da una paresi facciale, rientrò in paese dove dipinse prevalentemente scorci tipici della zona nebroidea. E' l'unico siciliano presente al Museo Internazionale d'Arte Naïve di Bönnigheim (Germania) e di Nizza (Francia)!
Capizzi è questo e molto altro ancora...
Curiosità
Il toponimo "Capizzi" significerebbe "vertice" e deriverebbe proprio dalla sua struttura urbana arroccata attorno al Monte Verna.
La prima menzione del paese è stata fatta da Ciceronenelle sue Verrine, dove definisce Capizzi "L'Aurea Urbs Capitina" (cioè città capitina), ad evidenziare la floridità del territorio.
Tra i prodotti tipici della tradizione locale, imperdibili sono la provola capitina, il maiorchino, la salsiccia di suino nero dei Nebrodi e i "viscotta 'ncilippati" (biscotti al limone). Degno di nota è anche il celebre Tartufo nero dei Nebrodi, già citato da Cicerone, che qui stranamente si trova fino a quota 1500m rispetto agli abituali 1000m.
Il Santuario, da sempre oggetto di innumerevoli pellegrinaggi da qualsiasi parte dell'isola, suscitò l'invidia dell'Arcidiocesi di Messina che, col consenso del re Alfonso, ottenne il trasferimento della reliquia del Santo da Capizzi a Messina. Non tardò però la reazione dei capitini, che si ribellarono a tal punto che la reliquia venne divisa in due parti.
Pare che se le percosse al Muro dei Miracoli sono pari, è segn di buon auspicio per il raccolto dell'anno successivo.
Recentemente sono stati eseguiti alcunilavori per consentire l'abbraccio del Santo, proprio come a Santiago di Compostela.
Un tempo questo territorio era ricco di mulini, oggi purtroppo scomparsi.