Facciamo uso di cookie per assicurarci che ilborghista.it funzioni meglio per te. Utilizzando il nostro sito, acconsenti all'utilizzo dei cookie. Leggi di più
BENVENUTO A LAURENZANA, IL BORGO DELL'ABETE BIANCO!
Laurenzana è un borgo lucano della provincia di Potenza di 1.644 abitanti. È situato a 850 metri s.l.m., nella parte centro-orientale del territorio potentino, e fa parte del Parco Nazionale dell’Appennino Lucano Val D’Agri e Lagonegrese....
Interamente circondato da boschi ed alture rocciose, questo caratteristico borgo medievale di montagna si distingue per i suoi magnifici paesaggi immersi nella vegetazione e per la sua aria salutare che rappresenta un vero e proprio toccasana per mente e corpo.
Poco distante dal centro del borgo, potrete trascorrere una piacevole giornata a contatto con la natura, organizzando escursioni o scampagnate nell’affascinante Abetina di Laurenzana, una riserva naturale di oltre trecento ettari, dove sono presenti diverse specie vegetali – come faggi, querce e il raro abete bianco – che offrono riparo a una fauna quantomai variegata: lepri, ghiri, gatti selvatici, lupi, poiane, gheppi e altri rapaci, popolano il territorio, animando con i loro versi e canti il fitto bosco silenzioso. In prossimità di due fonti, Acque della Pietra e Acque del Prosciutto, potrete sostare nelle apposite aree attrezzate.
Laurenzana, probabilmente fondata nel XII secolo, è dominata dall’alto dai resti dell’imponente Castello medievale che, incastonato su uno sperone roccioso, si staglia al centro dell’abitato al quale è collegato da un ponte in legno. Divenuta nel tempo un eremo dei monaci basiliani e, successivamente, un avamposto arabo-normanno, dell’antica fortificazione permangono ancora integre la cinta muraria e la piccola torre d’avvistamento circolare, che di notte, illuminate da appositi faretti e dal chiarore della luna, restituiscono un’immagine particolarmente suggestiva.
Impossibile resistere alla tentazione di girovagare per le piccole stradine del centro storico, le cosiddette “strèttele”, andando alla scoperta, tra i numerosi archi a sottopasso, delle tipiche case in pietra abbellite da fiori colorati e pervase dal profumo delle pietanze tradizionali che inizia a diffondersi nell’aria già dalle prime luci dell’alba.
Laurenzana custodisce altresì un patrimonio storico e artistico di grande valore, che si manifesta attraverso i magnifici palazzi d’epoca appartenuti alla borghesia locale – come il Palazzo del patriota Asselta e il Palazzo D'Urso, casa natale del poeta Michele Parrella – e l’Antica Filanda De Rosa che, sopravvissuta al passare del tempo, oggi è un museo che custodisce i macchinari e le attrezzature originali usati per filare la lana, in parte ancora funzionanti.
Meritano una visita anche le diverse chiese del borgo, segno evidente della profonda devozione dei laurenzanesi. Vicino al Castello svetta la Chiesa Madre di Laurenzana dedicata a Santa Maria Assunta, anch’essa posta in posizione dominante sul centro abitato, che fu edificata nel Duecento e conserva ancora preziosi arredi d’epoca e magnifici dipinti, come quello raffigurante la Santissima Trinità e Santi. Di notevole bellezza è il Santuario della Madonna del Carmine, costruito nella prima metà del XVII secolo e intitolato alla protettrice del borgo, dove potrete ammirare una pregiata tela della Vergine e l’elegante statua ottocentesca che ritrae la Madonna in piedi con in braccio il Bambino dai lunghi riccioli d'oro.
Il borgo di Laurenzana è questo e molto altro ancora...
Curiosità
Il toponimo del borgo, noto anticamente anche come Laurenzano, sembrerebbe derivare da “Lorenzo”, il nome del pastore che secondo la leggenda lo fondò.
La protettrice del borgo è la Madonna del Carmine, la cui festa ricorre ogni 16 luglio. Fino al Novecento patroni del paese erano anche la Madonna delle Grazie, Sant'Antonio da Padova e i Beati Egidio da Laurenzana e Gaetano.
Per gli appassionati di orchidee, nei boschi dell’Abetina crescono spontanee diverse specie selvatiche.
Laurenzana, così come molti dei comuni vicini, fu particolarmente colpita dal terremotodel 1857, che scosse la Basilicata e causò enormi danni ai suoi edifici, in particolare alle architetture religiose, restaurate dopo intensi lavori durati anni.
Nel territorio di Laurenzana visse il brigante Taccone, soprannome di Domenico Rizzo, che tradito dai suoi compagni fu catturato dal generale francese Charles Antoine Manhès e condannato a morte. La sua storia e il fenomeno del brigantaggio di inizio Ottocento vengono rievocati ogni anno con una manifestazione durante la quale diversi attori mettono in scena dialoghi e momenti della vita dei banditi.
Il borgo è famoso in tutta la Basilicata per l’esclusiva produzione di un particolare salume di carne suina, la nuglia di Laurenzana, ricavato dal sottopancia del maiale insaporito con aromi ed essiccato. Il nome nuglia potrebbe derivare dal termine latino nullus (nulla, senza valore) in quanto prodotto con parti poco nobili del maiale, non per questo meno gustose.
La cucina di Laurenzana si basa sulle ricette della tradizione, caratterizzate da sapori semplici e genuini, con legumi, pasta fatta a mano e sughi di carne a fare da padroni. Assolutamente da provare sono le “patan alla runzanese”, squisite patate ripiene di salame e uova, e i “ferriciedd” (ferretti) con la mollica.