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BENVENUTO A MONTEVAGO, IL BORGO DELLE TERME DI ACQUA PIA!
Montevago è un borgo siciliano della provincia di Agrigento, che conta 2.770 abitanti e sorge su una collina che domina l'intera valle del Belice....
Il borgo è noto per essere stato fondato nel 1636 da una nobildonna locale, Girolama Xirotta, che assieme al marito governò la città riuscendo ad ottenere per la cittadina l'investitura di "Stato e Terra di Montevago". La ridente città era costruita seguendo un disegno a maglia ortogonale attraversato da un asse principale, ai cui lati vi si trovavano il Castello del Principe e la Chiesa Madre. Sfortunatamente, nel 1968 il borgo è stato raso al suolo da un forte terremoto che ha distrutto quasi tutta l'area del Belice. Nonostante ciò, come la fenice, il borgo è risorto dalle sue ceneri non molto lontano dal vecchio paese, ricostruendo gli edifici e portando il turismo nel luogo.
Degna di nota è la zona archeologica in Contrada Mastroagostino. Nel luogo, situato a sud del paese, sono stati rinvenuti nel 1986 resti di una Villa rustica romana risalente al II secolo a.C., vale a dire tra la fine dell'Età Repubblicana e l'inizio dell'Età Imperiale. La villa nasce con lo scopo di fattoria e luogo di attività artigianale, come testimonia il rinvenimento di una fornace. L'area ha riportato alla luce alcuni vani rettangolari e comunicanti tra loro, costituiti da pietra marmosa e conci tufacei, ma anche frammenti di vasellame grezzoe cocci di alcuni contenitori per alimenti. Nella zona archeologica si organizzano eventi che ricreano l'antica Roma, mettendo in luce gli scavi correlati al periodo.
Non sono da meno le Terme di Acqua Pia, anche dette Fonte Sacra, che rappresentano la prima attrazione per i turisti che non conoscono il piccolo borgo. Le terme sono un'oasi di ristoro e di benessere, immerse in un luogo in cui il silenzio e lo scrosciare dell'acqua sono i rumori principali. Frequentate già ai tempi dei greci, solo di recente sono state rivalorizzate attraverso un progetto che ha visto l'edificazione di una struttura in grado di accogliere e coccolare i bagnanti. La sorgente termale è situata a circa 56 metri sopra il livello del mareed è composta da piccole polle, sparse su un'area di circa 100 mq, che contengono l'acqua che sgorga ad una temperatura costante di 40°. I poteri benefici e salutari di quest'acqua solfurea sono stati riconosciuti dalla comunità scientifica, ed è per questo che costituiscono un vero e proprio toccasana per la cura di malattie.
E per concludere il vostro tour nel borgo, recandovi nel mese di luglio potrete rivivere l'antica tradizione del ciclo di mietitura grazie alla Sagra del Grano. Durante la manifestazione, che si tiene nel paese vecchio, potrete degustare i piatti tipici in cui l'elemento essenziale è il grano, ovvero: il pane, il macco, il farro, le polpette con la mollica al sugo e il pane caldo condito con olio, sale e origano. Non mancheranno i giochi popolari, la musica e la danza folkloristica.
Il borgo di Montevago è questo e molto altro ancora...
Curiosità
Il borgo è noto per essere stato sfondo di molte battaglie, tra cui quella tra l'esercito greco e l'esercito punico nel 339 a.C. e quella tra l'esercito musulmano e l'esercito bizantino nell'827.
Nei pressi della località Calatrasi è stato ritrovato "Rabl Al-Balat", il casale Belich e Mazil Sindi anche detto Miserindino, da cui deriva il nome della baronia.
Il territorio è noto per essere un importante produttore di vino di gran pregio, come il Vino Santa Margherita di Belice DOC,un vino bianco e rosso proveniente da vitigni del Catarratto, Grecanico, Ansonica, Nero d’Avola e Sangiovese.
In contrada Caliata sono stati rinvenuti resti di un casale musulmano, ascrivibile a distinti periodi storici: Età Repubblicana, Età Tardo Imperiale e XI -XII secolo d.C.
Citazioni famose
"... riappare l'aspetto della vera Sicilia, quello nei cui riguardi città barocche e aranceti non sono che fronzoli trascurabili: l'aspetto di una aridità ondulante all'infinito, in groppe sconfortate e irrazionali, delle quali la mente non poteva afferrare le linee principali, concepite in un momento delirante della creazione ...". Giuseppe Tomasi di Lampedusa, nel suo grande capolavoro "Il Gattopardo", parla così di Montevago.