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BENVENUTI A SAN MAURO CASTELVERDE, IL BORGO MEDIEVALE DEL PARCO DELLE MADONIE!
San Mauro Castelverde è un borgo siciliano in provincia di Palermo, di 1.435 abitanti, situato in cima al Monte San Mauro, a 1.050 metri sopra il livello del mare, e circondato dalle Madonie ad Ovest e dai Nebrodi ad est ....
San Mauro Castelverde conserva unimpianto urbanistico tipicamente arabo-normanno e le sue origini risalgono al basso Medioevo; ne danno testimonianza le importanti architetture religiose come la Chiesa di San Mauro Abate, ma anche le formazioni rocciose naturali come le Gole di Tiberio. La Chiesa di San Mauro Abate, dedicata al Santo Patrono, racchiude in sé tre antiche e preesistenti chiese che fungono da fondamenta per la cappella attuale; venne infatti edificata nel 1620 sui resti delle chiese di San Vito, San Giovanni e San Mauro. Il popolo maurino si occupò in prima persona della sua ricostruzione, fra questi in particolar modo Bartolo Barrica, un importante medico che visse a Parigi dove, in seguito, fece fortuna. L'abbazia custodisce al suo interno alcune delle opere appartenute alle strutture preesistenti, numerose tele raffiguranti il patrono e, più di ogni altra cosa, la vara del Santo Patrono. Quest'ultima è una struttura composta da otto colonnine, corredata di dodici puttini e sormontata dalla statua dell'Immacolata Concezione. Al centro dell'impalcatura, vi è la statua di San Mauro Abate seduto in trono. Non perdetevi il singolare campanile con la cupola maiolicata che affianca la Chiesa.
Degna di nota è anche la Chiesa Madre di San Giorgio Martire, situata nella parte alta del paese, in prossimità dei resti del Castello. Si tratta di uno degli edifici più antichi antichi del borgo, che ancora oggi sfoggia il suo stile arabo-normanno risalente all'XI-XII secolo. Al centro della facciata noterete il campanile quattrocentesco, sotto il quale si apre il portale d'ingresso, in stile barocco. All'interno della Chiesa sono custodite opere d'arte di manifattura pregevole, fra le quali un'opera in marmo risalente al 1514, l'altare marmoreo contenente il sarcofago con le spoglie di Santa Vittoria, l'Ostensorio dei Papi, i ritratti degli Arcipreti Maurini dal 1601 al 1892, ma soprattutto la Reliquia del Santo Patrono. Il sito è inoltre noto per aver riportato alla luce delle colonne risalenti proprio all'epoca di costruzione.
Il borgo di San Mauro di Castelverde ospita nel suo territorio un Geopark riconosciuto dall'UNESCO, ovvero le Gole di Tiberio. L'avventura in questo sito straordinario vi condurrà fuori da ogni tempo e vi regalerà l'occasione di osservare diverse specie di uccelli, le cui uova vengono deposte proprio nelle pareti delle Gole. Scoprirete inoltre fossili risalenti a 120 milioni di anni fa e potrete riconoscere il masso che costituì per anni un passaggio segreto di briganti e ricercati che vivevano nascosti nelle numerose grotte della zona. L'esperienza naturalistica comincia con una scalinata di 400 gradini che vi condurrà direttamente alle Gole, raggiungibili in alternativa anche con la macchina fino al rifugio La Rocca, un'area attrezzata in cui vi aspetterà la vostra guida, pronta ad accompagnarvi in una passeggiata attraverso secoli di storia.
Il borgo di San Mauro Castelverde è questo e molto altro ancora...
Curiosità
Il borgo detiene il primato della festa patronale più lunga delle Madonie: la Festa di San Mauro Abate dura ben 4 giorni, a partire dal primo martedì di luglio,preceduta dalla domenica e dal lunedì anteriori, concludendosi la domenica successiva - detta dell'ottava.
Camminando per le viuzze di San Mauro Castelverde, noterete numerosi orologi solari erroneamente chiamati meridiane. Se ne contano attualmente una decina, tutti di tipo verticale e posizionati sugli intonaci di chiese ed edifici privati.
Il nome del paese sembrerebbe derivare dalla donazione di una reliquia del Santo Patrono da parte dei monaci benedettini che abitavano in un convento locale.
Il borgo è avvolto dalla leggenda di Pietro Verde, un nobile feudale carolingio che si rifugiò in Sicilia dopo essere caduto in disgrazia. Si racconta che l'uomo costruì un castello in posizione strategica, cui diede il nome di "Castello Verde" dal quale derivò poi il nome del borgo. La storia viene narrata in un manoscritto latino apocrifo, ritrovato nel castello.