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BENVENUTO A SOLOPACA, BORGO DEL VINO E DELL'OLIO DEFINITO NELL'800 "LA PICCOLA NAPOLI"!
Solopaca è un borgo campano di circa 3.712 abitanti, situato ai piedi del monte Taburno-Camposauro e sulla riva sinistra del fiume Calore. Il suo abitato si affaccia sulla Valle del Basso Calore detta anche Valle Telesina, della cui storia è parte integrante ....
Abitato fin dalla preistoria, Solopaca fu feudo delle più grandi famiglie della nobiltà napoletana e conobbe il suo massimo splendore nel Seicento, come attestano le preziose testimonianze storico-artistiche presenti nel borgo. Il centro storico del borgo, inserito in un incantevole contesto paesaggistico-ambientale, conta infatti ben 9 chiese ed è ricco di monumenti e palazzi storici. A partire dallo splendido Palazzo Ducale, residenza per quasi 2 secoli dei Ceva Grimaldi, duchi di Telese; la sua originalissima facciata ricorda le forme del barocco leccese. Nelle carceri situate al pianterreno, vennero inflitte torture disumane, come quella che nel 1727 costrinse una sessantacinquenne a subire terribili sevizie per rivelare il colpevole di un delitto. Degno di nota anche l'ottocentesco Palazzo Cutillo, che appartenne all'omonima famiglia fino al Novecento, quando Bernardo Cutillo dispose con un testamento che tutti i suoi beni fossero destinati ad opere di beneficenza. Dopo aver ospitato un asilo per bambini poveri, fu colpito dal sisma dell'Ottanta e recentemente è stato ristrutturato per ospitare il Museo Enogastronomico (MEG). L'edificio più antico di Solopaca è il Castello Normanno, costruito verso il 1100, che rappresenta il tipico esempio di incastellamento che si verificò in Italia dopo l'anno Mille. Poco distante, in Piazza Vittoria, domina la Chiesa Madre dei SS. Corpo di Cristo, con la sua imponente facciata a motivi geometrici e floreali, molto simile a quella del Palazzo Ducale. Nei pressi di Piazza Vittoria si può notare il Palazzo Abbamondi, dell'antichissima famiglia solopachese, che al suo interno conserva ancora la decorazione in stile impero del salone di rappresentanza; nel 1835 ospitò la regina Maria Cristina di Savoia e re Ferdinando II, in occasione dell'inaugurazione del ponte sul Calore. Il Ponte di ferro, lontano dal centro storico e di interesse storico, è uno dei primati ingegneristici del Regno delle Due Sicilie; progettato dall'Ingegner Luigi Giura, dopo il Real Ferdinando sul Garigliano è il secondo ponte sospeso a catenaria costruito sull'Europa continentale.
Il borgo di Solopaca è famoso anche per la sua lunghissima tradizione enologica; non a caso la Campania è la regione d'Italia tra le più antiche per la produzione del vino, con la provincia di Benevento che da sola produce la metà dell'intera produzione vinicola campana. Un'arte tramandata da millenni con passione e impegno costante, celebrata ogni anno durante la secolare Festa dell'Uva, che si svolge la seconda domenica di Settembre e consiste in una sfilata di carri ricoperti di uva, realizzati dagli abitanti, raffiguranti volti di personaggi noti o fatti della vita quotidiana; un'occasione da non perdere per gustare gli ottimi vini del Sannio, tra i quali il Solopaca Bianco e il Solopaca Rosso DOC, in un contesto di caratteristico folklore popolare. Molti anche gli itinerari alla scoperta dei "vini sanniti", che si snodano lungo i territori del Massiccio Taburno-Camposauro e lungo le valli Telesina, Vitulanese e Caudina, i quali per posizione geografica e clima mite, vantano una produzione qualitativamente elevata; secondo la tradizione, anche il Poeta Orazio rimase colpito dalla bontà del vino di queste colline.
Queste antiche tradizioni si inseriscono in un contesto caratterizzato da incredibili bellezze paesaggistiche, meta ideale per chi ama immergersi nella natura incontaminata. Tra gli incantevoli itinerari alla scoperta del territorio, vi è quello del Monte Taburno-Camposauro, noto anche come "Dormiente del Sannio" per le sue montagne che ricordano il profilo di una donna distesa. Celebrato fin dall’antichità da Virgilio per essere ricco di pascoli, di pregiati ulivi e di cacciagione, il Monte presenta una interessante varietà di flora e fauna; sempre qui potrete trovare cavalli allo stato brado, portati sotto Carlo III di Borbone che aveva fatto del Taburno foreste demaniali. La zona è inoltre ricca di acqua, con numerose sorgenti poste alle sue pendici, tra le quali le storiche sorgenti del Fizzo che, attraverso il monumentale acquedotto vanvitelliano, alimentano le cascate della Reggia di Caserta.
Il borgo di Solopaca è questo e molto altro ancora...
Curiosità
Nell'Ottocento, Solopaca era chiamata "lapiccola Napoli", per la fama del suo vino e del suo olio che richiamava numerosi acquirenti.
Nel territorio sono presenti testimonianze di epoca romana, come la tomba di contrada Olla e la "casa delle fate" in Opus Reticulatum di alcuni secoli dopo Cristo.
Solopaca ha dato i natali, nell'Ottocento, a grandi uomini politici e di cultura come il filosofo e poeta Stefano Cusani (1815-1846), cui è dedicata la biblioteca comunale; il dottore Nicola Abbamonti (1826-1849), che studiò per primo i benefici delle acque solfuree di Telese ponendo le basi del moderno stabilimento termale; e Giovanni Perlingieri (1906-1972), che fece parte dell'Assemblea Costituente.
Solopaca ospita un'installazione di arte contemporanea di "Mimmo" Paladino, famoso esponente beneventano della Transavanguardia, un movimento artistico che negli anni Ottanta individuò un ritorno alla pittura. Le sue opere sono collocate in permanenza in alcuni dei principali musei internazionali, tra cui il Metropolitan Museum of Art di New York.
Il Museo Eno-Gastronomico (MEG), situato nell'antico Palazzo Cutillo, è stato inaugurato nel 2005 ed oltre ad essere un museo è un polo di ricerca articolato su tre filoni: il rapporto tra l'arte e la produzione enogastronomica, attraverso l’esposizione di etichette di prodotti alimentari dalla fine dell'800 ad oggi, con pezzi rari e originali, che illustrano l'evoluzione storico-artistica del design alimentare nell'epoca dell'industrializzazione; l'evoluzione del "falso alimentare" ovvero il fenomeno delle frodi alimentari e della falsificazione dei cibi italiani da parte di paesi in via di sviluppo; il rapporto alimentazione e salute con informazioni nutrizionali sui cibi più consumati. Grazie a Rai Trade, è possibile anche assistere agli albori della pubblicità televisiva tramite la proiezione dei famosi caroselli. Infine, nel giardino sono esposti reperti di archeologia industriale come una trebbiatrice ed una vaporiera degli inizi del '900.
Nel settecentesco Palazzo Marcarelli, molto interessante è la decorazione del cosiddetto "Studiolo delle tre Grazie", tratta dal repertorio pompeiano.
Citazioni famose
Solopaca co’ sto’ vino è cchiù ricco ‘e Napule!Cit. Ferdinando II di Borbone, XIX secolo.
Cenni Storici Secondo diversi ritrovamenti archeologici, il borgo di Solopaca avrebbe origini preistoriche. Sono state rinvenute rilevanti testimonianze anche di epoca sannitica e romana, ma le più significative risalgono al Medioevo.
Durante il periodo Normano, Solopaca fece parte dapprima della contea di Aversa, e poi di Caserta.
Gli studiosi ritengono che in origine Solopaca fosse una frazione di Telese, che nel 1268 insieme ad essa fu donata da Carlo I d'Angiò all'ammiraglio del Regno Guglielmo Belmonte.
Successivamente fu feudo dei Monsorio fino alla fine del 1400 con una breve parentesi dei normanni Sanframondo; passò poi nel 1487 ai nobili napoletani Lagonessa, poi ai Caracciolo, e ancora ai Ceva Grimaldi che nel 1574 acquistarono sia Telese che Solopaca, governandole per ben due secoli in un clima di terrore. Furono i Di Sangro, ultimi feudatari, a reggere Solopaca fino all'eversione della feudalità nel 1806.
Con l'Unità d'Italia entrò a far parte della provincia di Benevento.