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Chiesa Oratorio della Visitazione si raggiunge percorrendo la discesa di via Celio. Qui si riunisce la Confraternita degli Azzurri.
La facciata barocca dell'edificio religioso, dai colori bianco, ocra e azzurro, si scorge anche da Via Visitazione, sita un angolo di Piazza Rubini, nascosta tra le abitazioni.
La Chiesa è incastonata ad una porta di accesso medievale al Castrum Coelianae, e faceva parte sistema difensivo del borgo, come dimostra la botola sul pavimento della sacrestia, che consentiva il controllo del passo.
Un portale in pietra finemente intagliato, conduce all'interno dove si presenta davanti agli occhi del visitatore uno scenario mozzafiato, con un pavimento di marmo con riquadri geometrici neri e bianchi, un pregevole altare in marmo, la volta decorata dall'artista Maurizio Carrega, alcune tele sette-ottocentesche, e le finestre velate di stoffa azzurra che conferiscono una luce soffusa.
Il complesso marmoreo dell'altare realizzato da Gio Andrea Mazzetti, risale al 1729 e rappresenta la visita della Madonna a Santa Elisabetta. Colonne in alabastro e capitelli corinzi circondano le statue delle Sante, affiancate da quelle di San Giuseppe e San Zaccaria. Le altre statue lungo le pareti richiamano la simbologia mariana e sono attribuite all'Adami e alla sua bottega. I temi degli affreschi di Maurizio Carrega (1784) sulla volta valorizzano il ruolo di Maria quale fondamentale per l'intercessione tra l'umanità e Dio: la Vergine in Gloria, accompagnata dal Suo casato; l'Arca dell’Alleanza sostenuta da Angeli; episodi dell'Antico Testamento raffiguranti donne forti e ammirevoli.
Prima della realizzazione del complesso marmoreo, l'immagine principale della Chiesa era una tavola dipinta ad olio del 1611, attualmente situata sulla parete laterale destra, che raffigura la Visitazione affiancata da alcuni Santi. La tela più significativa, tuttavia, è quella di Bernardo Castello, dei primi del Seicento, proveniente dalla distrutta chiesa di San Rocco: "L’ascensione della Vergine tra Santi e Committenti".
L'organo a mantici della Chiesa, è stato costruito dalla ditta Agati di Pistoia nel 1856.
Curiosità
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I colori facciata, il nome Pena (Peňa), e i personaggi raffigurati sulla tela "L’ascensione della Vergine tra Santi e Committenti" potrebbero rimandare ad un legame con la nazione e l'identità spagnola del Seicento.
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I bambini, a partire dai due anni di età fino alla Prima Comunione, hanno ancora oggi un ruolo importante durante le processioni della Settimana Santa: portano gli antichi strumenti della Passione, un tempo posti sulla "croce dei Flagelli", ornati da un fiocco azzurro che orna anche l'abitino bianco che indossano.
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L'archivio conserva il libro dei conti e degli iscritti dal 1662 (senza interruzione cronologica), e i messali antichi. Nella sacrestia sono invece conservate le insegne processionali barocche del Settecento - scolpite e dipinte in azzurro, avorio e oro - con frasi sulla Passione di Gesù; queste venivano portate dai ragazzi durante le processioni della Settimana Santa.