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BENVENUTO A BELLA, IL BORGO DELLA LEGGENDARIA ISABELLA!
Bella è un borgo lucano della provincia di Potenza che conta una popolazione di circa 4.790 abitanti. Situata a 662 metri s.l.m .... su una collina posta tra due fiumare, fa parte insieme ad altri sei comuni potentini della Comunità Montana Marmo Platano e comprende numerose località e le frazioni di Scalo Bella-Muro, Re Pupillo, San Cataldo e Sant'Antonio Casalini.
Il borgo, attorniato dalle vette dell'Appennino Lucano, si trova immerso in una natura selvaggia e incontaminata, caratterizzata dai maestosi boschi del Monte Santa Croce che conferiscono a Bella un immenso valore ambientale e naturalistico, particolarmente apprezzato dagli amanti dell’escursionismo e delle attività all’aria aperta. Nel bosco Santa Croce potrete avventurarvi sui sentieri che si snodano tra la fitta e rigogliosa vegetazione – gli stessi che un tempo erano percorsi dai briganti guidati da Carmine Crocco – perdendovi tra le meraviglie nascoste fra gli alberi di quercia e faggio, fino ad arrivare alla vetta del monte, da cui potrete ammirare un panorama mozzafiato.
Avrete anche la possibilità di trascorrere momenti di pace e relax nelle tante aree attrezzate, come in località Acqua del Faggio, dove troverete anche la Casa delle Fiabe, o di andare alla scoperta delle incantevoli fonti di acque minerali sulfuree site in località San Cataldo, allietati dal canto degli uccellini nascosti tra i rami e dai suoni e rumori del sottobosco.
Il centro abitato di Bella – con le sue case colorate addossate le une alle altre e i diversi palazzi d’epoca adornati da preziosi portali in pietra risalenti al Sei-Settecento – è dominato dal massiccio Castello aragonese che, eretto nell’XI secolo e completato nel Cinquecento, è stato danneggiato dal sisma del 1694 e successivamente restaurato. Dell'impianto originario sono ancora visibili il magnifico portale, alcune sale, un arco in stile romanico e due delle quattro torri che affacciano sui rigogliosi boschi che circondano il borgo, regalando scorci di sconfinata bellezza.
Fondata in epoca pre-normanna, Bella ha un notevole valore storico e archeologico, derivante dai diversi reperti e dai resti di antichi insediamenti riportati alla luce nel territorio, in particolare in contrada Pietrascritta, dove sono state rinvenute stele funerarie latine con iscrizioni, e nella frazione di Sant'Antonio Casalini, un tempo zona di Santa Sofia. Qui, sono stati fatti i ritrovamenti più importanti, tra cui frammenti di vasi, tracce di mura romane, una fusarola che testimonia la presenza dell'uomo fin dall'età preistorica e i resti di antiche sepolture medievali. Nella stessa frazione è possibile ammirare anche oggetti di antica fattura e strumenti di lavoro di una volta, tra cui vecchi mulini e aratri.
Veri e propri scrigni di arte e storia sono gli edifici sacri del borgo, in cui sono custoditi tesori di grande pregio. Tra questi, spiccano la duecentescaChiesa Madre dedicata all’Assunta, al cui interno potrete vedere le reliquie di San Pio Martire, una pregiata statua lignea di San Giuseppe del Seicento e due dipinti su tela raffiguranti l’Assunta e una Madonna fra i Santi; la piccola Chiesa cinquecentesca di Santa Maria delle Grazie, che sporge sull’omonima piazzetta, dove sono conservati il polittico realizzato da Andrea da Salerno e risalente all’inizio del Cinquecento e un affresco frammentario dell’artista Giovanni Todisco; e la settecentesca Chiesa di Sant'Antonio da Padova, situata nella frazione di Sant'Antonio Casalini, con l'abside interamente affrescato con scene della Trinità e raffigurazioni di Anime del Purgatorio, di Santi e della Vergine Maria.
Se ne avete la possibilità, recatevi a Bella intorno alla prima metà di agosto, in occasione della rievocazione storica della “Leggenda di Isabella”, la fanciulla alla quale sarebbe legato il nome del borgo. L'audace ragazza, intorno all’anno Mille, avrebbe affrontato la furia devastatrice dei Normanni con addosso il suo abito da sposa, compiendo un atto rimasto per sempre nella memoria. L'evento, che si svolge nella cornice suggestiva del Castello Aragonese e del centro storico di Bella, vi trasporterà in un'autentica atmosfera medievale con oltre 200 figuranti inabiti d’epoca eartisti di strada, che difficilmente dimenticherete.
Il borgo di Bella è questo e molto altro ancora...
Curiosità
L'origine del nome del borgo è incerta: lo storico Giacomo Racioppi, nel suo libro "Storia dei popoli della Lucania e della Basilicata", definisce questo antico borgo osco-lucano con il nome di Abella, derivante forse dalla radice di “alba”, “albella” in senso diminutivo, oppure da “aber” che sta per “aper”, da cui “Aperula” che sarebbe il piccolo paese dei cinghiali. Secondo altre ipotesi, “Bella” deriverebbe dal nome di una dea della mitologia romana, la dea Bellona, divinità della guerra, o da Isabella, una coraggiosa fanciulla che salvò il borgo dall’avanzata dei Normanni.
Bella è stata insignita della Medaglia d'Oro al Merito Civile per l’impegno civile, la grande dignità e lo spirito di sacrificio profusi dalla popolazione nella ricostruzione del proprio tessuto sociale, economico e abitativo in seguito ai danni provocati dal terribile terremoto dell’Irpinia del 1980.
A Bella nacque una delle prime radio libere della Lucania: Cooperativa Radio Bella, fondata nel 1978 e attiva fino agli anni Novanta.
La cucina bellese è quella tipica lucana, basata su piatti genuini e che si tramandano da generazioni. Non può sicuramente mancare la pasta fresca fatta in casa dalle abili mani delle donne del borgo: dagli strascinati ai fusilli, dalle lagane ai cavatelli, fino alle orecchiette e alle manate, che vengono condite in vari modi, principalmente con sughi di carne e legumi. Tra i prodotti tipici spiccano i formaggi podolici e i salumi, ma anche i funghi e i pregiati tartufi nelle varietà “bianchetto” e “scorzone nero”.
Nel borgo si tiene il “Bella Basilicata Film Festival”, ogni anno dedicato a un tema diverso affrontato in convegni, mostre, concerti e dibattiti sul cinema, con la partecipazione di personaggi famosi dello spettacolo e del giornalismo nazionale e internazionale.
Apparizioni cinematografiche
La frazione di San Cataldo nel 1959 ha ospitato le riprese del cortometraggio "Nascita e morte nel meridione" di Luigi Di Gianni, un documentario incentrato sulle difficili condizioni di vita e sulle influenze esercitate dal mondo della magia sulla società contadina meridionale del tempo, un’analisi supportata anche dalle contemporanee indagini etno-antropologiche di Ernesto de Martino.
Nel 2007 il borgo è stato il set cinematografico del film “Mineurs, minatori & minori” di Fulvio Wetzl, che ha visto la partecipazione di molti dei ragazzi del posto e di attori famosi come Franco Nero, Cosimo Fusco e Valeria Vaiano. Sono state girate alcune scene anche nell'autentico studio medico in Casa Ferrone, ancora arredato con i mobili originali risalenti agli anni Cinquanta.