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BENVENUTI A BOJANO, IL BORGO DELLE SORGENTI E DELLE CHIESE!
Bojano è un borgo molisano della provincia di Campobasso di 7.431 abitanti. Sorge a 480 metri s.l.m ...., alle pendici di una delle vette più alte del Massiccio Matese, il Monte La Gallinola, e comprende ben 29 frazioni e località, tra cui le più popolose sono Monteverde, un abitato agricolo costruito in seguito al terremoto del Molise del 1805, e Civita Superiore, un borgo montano di origine normanna.
Il borgo è l’ideale per gli amanti della natura: circondato dal Monte Crocella e dalla rocca di Civita, Bojano è costituito da un territorio ricoperto da distese di boschi – soprattutto di faggio, quercia, cerro e castagno –, dai piccoli laghi artificiali di Alifana e dalle numerose sorgenti naturali che sgorgano dal sottosuolo – come quelle situate in località Pietre Cadute e alimentate dal fiume Biferno e da alcuni suoi affluenti – e fa parte, insieme ad altri sei paesi, dell'Unione dei comuni delle Sorgenti del Biferno.
Fondato nel I° millennio a.C. dai Sanniti che ne fecero la propria capitale col nome di Pentri, il borgo dal 200 a.C. fu dominato dai Romani, ma già nel 500 era un centro cristiano. Durante il dominio dei Longobardi fu un guastaldato posto sotto la giurisdizione del Ducato di Benevento, e nell’XI secolo fece parte della contea normanna dei De Molesio, poi diventata Contado di Molise. Successivamente, dopo essere stato a lungo un feudo governato da diverse famiglie nobiliari, come i Pandone, i D’Artus, i Carafa e i Filomarino, Bojano subì le dominazioni di Svevi, Angioini, Aragonesi, Borboni e Napoleonici.
Del periodo medievale potrete vedere oggi ciò che rimane del Castello Pandone - noto anche come Civita di Bojano o Rocca di Bojano -, costruito sul colle di Civita Superiore intorno al XII secolo. Tra le rovine del Castello, in buona parte distrutto dal terremoto del 1805, potrete ammirare due grandi recinti di mura, un fossato trasversale, la torre occidentale, i resti di una sala e parte del cortile adibito a piazza d’armi. Poco sotto il Castello, troverete l’antico borgo di Civita Superiore, all’interno di una cinta muraria ancora visibile, con un nucleo di casette e strette viuzze, in buona parte disabitate.
Passeggiando per le vie silenziose, quasi magiche, del borgo, potrete visitare i diversi palazzi storici e le numerose chiese di Bojano (circa 40), tra cui la Cattedrale di San Bartolomeo, dedicata al santo patrono dei bojanesi. Qui, potrete ammirare la cripta originale del XII secolo da cui sgorga acqua, epigrafi d’epoca romana, diversi arredi, e tele e capitelli medievali incastonati nelle mura. Splendida anche la duecentesca Chiesa di Sant'Erasmo e San Martino, anticamente annessa al Convento di Santa Chiara, che conserva opere romaniche, un bellissimo portale gotico, affreschi rinascimentali e testimonianze del medioevo e dei periodi successivi.
Particolarmente suggestivo è l’Eremo di Sant’Egidio, costruito probabilmente nel IX-X secolo a 1.000 metri di altezza, tra i boschi di faggio e vicino ad una sorgente d’acqua purissima, raggiungibile per un tratto solo a piedi.
Meritano una visita anche il Museo Civico, sito nel Palazzo Colagrosso, dove potrete osservare diversi fossili preistorici e reperti archeologici locali, come monete, vasellame, monili e armi del V-IV secolo a.C.; il sito archeologico situato sul Monte Crocetta, dove sono ancora visibili le rovine di fortificazioni sannite del V-III secolo a.C. utilizzate per difendere il territorio dai nemici romani; e, in via Calderari, una strada romana risalente al I secolo d.C., riportata alla luce dagli scavi del 1998.
Il borgo di Bojano è questo e molto altro ancora...
Curiosità
Secondo la leggenda, il borgo fu fondato da un gruppo di giovani Sabini, che in occasione del Ver Sacrum – la primavera sacra sannita – furono inviati a colonizzare nuovi territori guidati da un bue, l’animale sacro al dio Mamerte, il quale si fermò ai piedi di un colle chiamato Samnium, da cui deriva l’appellativo di Sanniti. Proprio lì i giovani decisero di gettare le basi della città di Bovaianum, com’era chiamato in osco il borgo – secondo quanto riportato da iscrizioni trovate nel santuario sannita di Pietrabbondante –, nome che chiaramente fa riferimento al bue sacro. Lo stretto legame tra la Sabina e il Sannio è, inoltre, confermato dal fatto che in lingua osca entrambi sono indicati come Safinim.
Lo stemma del borgo raffigura un bue, rimandando alle leggendarie origini.
Quella di Bojano è una delle diocesi più vecchie d’Italia: nel 1700 circa, c'erano già 23 chiese con 35 sacerdoti e una popolazione di appena 1.500 abitanti.
A Bojano si trova l'albero di castagno più antico d'Italia, probabilmente risalente al periodo delle invasioni barbariche.
Il borgo è stato colpito da numerosi terremoti che più volte hanno raso al suolo il centro abitato, in particolare quelli del 1309, 1349, 1456, 1627, 1688, 1794, 1805 e del 1913.
Bojano è noto per la lavorazione del cuoio e della canapa e per la sua liuteria.
Nel borgo ha avuto sede l’Associazione Calcio Monti del Matese Bojano, una società di calcio femminile che ha giocato una stagione in Serie A.